La vera storia della hoodie

La vera storia della hoodie

In questi ultimi due anni, soprattutto a causa della pandemia, siamo stati costretti a stare in casa più tempo di quanto avremmo voluto.

Di conseguenza, ci siamo abituati a indossare spesso vestiti comodi e confortevoli, come ad esempio tute, sweatshirt o felpe con il cappuccio.

Non so se conoscete la fantastica storia della hoodie, che dall’inglese significa proprio cappuccio. Ci sono aneddoti che hanno sorpreso anche noi e per questo abbiamo deciso di raccontarvela. La storia inizia quasi cent’anni fa e passa attraverso il mondo del football, dei writers del Bronx fino alle più recenti sfilate del mondo fashion con brand di lusso come Gucci, Valentino o Off-White.

Le prime fonti ci arrivano dai monaci medievali, che indossavano delle tuniche con il cappuccio chiamate cocolle.

I contadini invece, quando dovevano lavorare, si vestivano utilizzando i capperoni, mantelle risalenti al Basso Medioevo che, grazie al loro ampio cappuccio, venivano utilizzate per ripararsi dal maltempo.

Ma è nel 1926 che Benjamin Russel Jr, giocatore di football, chiede al padre fondatore di un’azienda tessile specializzata in intimo di cotone e maglieria, di trovare una soluzione alternativa ai maglioni di lana, indossati a quei tempi dai giocatori, che pizzicavano e irritavano la pelle.

Così venne creata una felpa girocollo con il caratteristico triangolino di tessuto che serviva a raccogliere il sudore dal collo (sweatshirt = maglietta raccogli sudore).

L’idea di sviluppare poi una felpa col cappuccio venne negli anni 30 all’azienda Champion, che trovandosi nello stato di New York, dove le temperature sono molto rigide, pensò a un indumento per ripararsi dal freddo.

Così Champion iniziò a produrre felpe con il cappuccio sia per i giocatori di football che per i soldati americani e piano piano la moda prese piede anche tra i lavoratori.

In seguito inventò la felpa con la tasca davanti, detta anche a canguro. Prima di essa infatti, le felpe non avevano ne tasche frontali ne laterali.

Negli anni cinquanta e sessanta le felpe con cappuccio divennero popolari grazie al loro utilizzo nei college americani, dove iniziarono a imprimere il nome dell’istituto sulla felpa, diventando un vero e proprio simbolo di appartenenza.

Non tardò di conseguenza l’interesse delle grandi aziende di moda, la prima fu Vivienne Westwood che fece sfilare in passerella delle modelle che indossavano felpe con cappuccio decorate con stampe vittoriane.

Negli anni settanta invece la hoodie si diffuse nelle sottoculture, da quelle hiphop a quelle skater, perchè permetteva di coprirsi il viso mentre si facevano graffiti sui muri o si faceva skate dove non era permesso.

Un altro incremento di popolarità della hoodie si verificò quando nel 1976, sul grande schermo, si vedeva il personaggio di Rocky Balboa allenarsi nella fredda Philadelphia con una felpa grigia con il cappuccio. Il Wall Street Journal scrive che una delle felpe più costose di sempre è un modello indossato in Rocky IV, che fu venduto a un’asta del 2015, a Los Angeles, per 37.500 dollari dell’epoca.

Negli anni Novanta venne coniato il termine hoodie, che nel mondo anglosassone indica appunto la felpa con cappuccio. All’epoca aveva ormai un significato negativo, era associata alla microcriminalità e ai movimenti delle sottoculture, era indossata dai rapper e dai ballerini di breakdance e dai ragazzini delle periferie disagiate delle città: in pratica era il simbolo di un’intera cultura.

Dagli anni Duemila, la felpa con cappuccio è entrata anche nella moda di lusso, come tutti gli indumenti dello streetwear in generale, cioè il modo di vestire della strada, quello di rapper e skater, fatto di pantaloni larghi, scarpe da ginnastica, berretti, magliette e, appunto, felpe. Tra i primi ad aver presentato alle sfilate felpe di lusso ci fu il giapponese Yohji Yamamoto nella collezione Y-3, realizzata in collaborazione con Adidas, seguito da altri brand di altissimo livello come Rick Owens, Maison Margiela e Off-White.

Nell'ultimo decennio invece, l'icona che viene accostata più spesso alla parola hoodie è Kanye West. Infatti il rapper e imprenditore originario di Atlanta fin dalla Yeezy season 1 ha posto la felpa con cappuccio al centro delle proprie collezioni ispirando a catena tantissimi brand. Ricordiamo anche il recente drop della "Perfect hoodie" realizzato insieme a Gap, progettata secondo un avanzato studio di ricerca nei confronti di un fit ideale caratterizzato da un taglio leggermente cropped, volume generoso e una pesantezza che consente di affrontare anche le temperature più rigide.

La hoodie con il passare degli anni, è infatti diventata sempre più un capo iconico ed essenziale nell'armadio degli amanti del fashion e i brand fanno a gara a chi riesce ad innovare e a presentare dei modelli sempre più tecnologici e all'avanguardia.

Ringraziamo il quotidiano "Il Post" per averci ispirato a raccontare questa bellissima storia.


Potrebbe interessarti anche